Le bocciofile
Rilassatevi! Qui nessuno vi guarda male se vi parte uno schizzo di sugo da quel fantastico piatto di spaghetti che avete davanti o se vi fate due sentite risate insieme al vostro compagno di tavolo. Abbiamo scelto le bocciofile, perché sono posti sinceri e informali, dove ci sentiamo a casa.
BOCCIOFILA CAVORETTESE
Cavoretto è Torino, ma quando ci arrivi hai la sensazione di essere stato trasportato in un’altra dimensione spazio temporale. Dopo aver percorso via Sabaudia, fai qualche km e giungi in un borgo che si arrocca tra strette curve, circondato dalla chiesetta di San Pietro in Vincoli, da Parco Europa e Piazza Freguglia che fa da cuore pulsante con i suoi negozietti, la farmacia e la parrucchiera. La bocciofila Cavorettese è gestita da Sergio, con le figlie e la moglie che si occupa della cucina da cui escono prelibati piatti della tradizione piemontese, contaminati da sapori mediterranei. Sergio, con i suoi baffoni e la sua placidità sabauda, è oramai diventato punto di riferimento le tutta la popolazione. Ti accoglie come un oste di altri tempi nella sua favolosa terrazza baciata dal sole, dove tutto sa di antico e dove prevale quella sensazione di essere per un attimo in pace col mondo. Qui ci vorresti passare tutta la giornata: crogiolarti e farti scaldare dai raggi del sole, aprire ogni tanto gli occhi per ammirare le dolci colline torinesi in compagnia del gruppo di storici soci che bevono bianchetti e si sfidano a briscola. La presenza del gioco delle bocce a Cavoretto è ufficialmente riconosciuta dalla data di fondazione della Società Mutuo Soccorso Lavoro e Cooperazione Cavorettese, avvenuta nel 1892. L’attuale Società ha recentemente festeggiato il suo 120° anniversario di fondazione.
BOCCIOFILA LA COSTANZA
La parola più giusta per definire “La Costanza” è: gentilezza. Sono gentili, non ci possono fare niente. Tra un boccone e l’altro degli antipasti, e se riuscite a non sbiascicare dopo i bicchierini di vino che scorre copioso, fatevi due chiacchiere con la signora che gestisce il ristorante . Parlate di cinema, lei lo ama, ed è per questo che ci ha accolto a braccia aperte. Pare che in questa bocciofila girino chiavette usb stracolme di film scaricati da un hacker accanito giocatore di briscola. In tutta questo, in cucina c’è una giovanissima brigata di ragazzoni che meritano il nostro incoraggiamento, quindi, per le signore in età da marito, andate ben vestite e truccate a modino…non si sa mai.
BOCCIOFILA LA TESORIERA
Già il nome della via preannuncia il colpo di fulmine che di lì a poco vi farà tomber amoureux della signora Egle, cuoca e anima della bocciofila. Lasagne, ravioli al burro, girello di maiale al balsamico, purè (e che purè), milanese fritta nel burro (perché si fa così!), verdurine saltate che “quando le faccio io non vengono mai così buone” …chiunque senta nostalgia di casa e di zia deve assolutamente andare a commuoversi dalla signora Egle. Di fianco a voi ci sarà sempre il tavolo degli habitué che si rifocillano dopo un’estenuante partita a bocce. Gira voce che per i campi della tesoriera circoli anche la campionessa italiana di bocce. Un’ultima cosa: dopo cena, Egle ti chiede “era buono?” e ti da la frutta controllando che ne mangi almeno un pezzettino.
BOCCIOFILA MARTINETTO
La bocciofila Martinetto è una bocciofila timida, discreta che non ama apparire. Si tiene per sé il segreto della sua eleganza perfettamente rappresentata da Giancarlo che dietro al bancone osserva i suoi avventori storici giocare irosamente a carte, e serve bicchieri di latte e “acquaementa”. Ogni tanto sparisce nell’immacolata cucina ad aiutare Vito, il cuoco, che abbandona le cucine “d’alto rango” nelle quali lavora, per restituire alla cucina tradizionale l’eleganza che gli è propria. I signori della Martinetto accolgono tutti volentieri, ma quando si gioca a bocce si gioca seriamente, quindi evitate di disturbarli. Ve l’abbiamo detto che si mangia benissimo? N.B: pare che tra gli avventori si spaccino grossi salami artigianali, Les Petites Madeleines stanno seguendo la pista per riuscire a farvene assaggiare uno ma c’è omertà nell’aria…
BOCCIOFILA MOSSETTO
Può una bocciofila essere rock? Si’ se è la Mossetto. Vorrete tornare all’università per poter studiare all’ombra del porticato della Mossetto. Di tanto in tanto potrete spiare i signori che giocano a bocce, voi, incapaci di comprenderne le regole e troppo timidi per chiedere quello che in realtà vorrebbero tutti “Posso giocare con voi?”. Smessi gli abiti del pensionato, la sera la Mossetto vive, tra paiettes, danze sfrenate, trash, musica e luci stroboscopiche, obnubilata dall’alcol che dalla sambuca con la mosca è diventato cocktail fluorescente. Su tutto vigilano gli occhi benevoli di Serena che ci dice “qui si sta benissimo” ed è vero. Si mangia bene si beve ancora meglio, ça va sans dire!
BOCCIOFILA NIZZA
A darti il benvenuto sono tre scoiattoli. Entro nel bar e un vecchietto fa un fischio. Esce Mirella, sorridente e confortante. Lei gestisce la bocciofila con il marito. È mamma, nonna, ma soprattutto capo indiscusso della cucina tant’è che le figlie hanno appeso sulla porta d’ingresso un bel cartello che segnala: La Cucina di Mirella.
Mi fa da cicerone e mi porta in visita della bocciofila: Ci sono i giochi per i bambini (mi dice con orgoglio e cuore di nonna), grandi alberi che fanno una rilassante ombra e una bellissima tettoia sotto cui mangiare durante le calde sere d’estate.
BOCCIOFILA PONCHIELLI
E poi arriva, all’angolo, infilata tra i palazzoni che si ergono alti nel bel mezzo di Via Bologna. Tre campi da bocce liberi da qualsiasi erbaccia. Proprio quando avevi perso le speranze e il fiatone sulla bici inizia a farsi sentire per tutte quelle pedalate. E’ dal 1983 che quei campi vengono puliti giorno per giorno. Niente erbacce, ma un gruppo di pensionati molto volonterosi che si rimboccano le maniche e fondano un’Associazione. Oggi sono in 300 e, tra tutti i soci, per primo incontro il signor Luigi. Splendidamente gentile mi fa fare un giro indicandomi la cucina: “Da poco è stato il nostro trentesimo di fondazione, qui ho cucinato almeno per duecento persone”. Non li ferma nessuno questi signori! Li osservo nel salone intenti a discutere animatamente tra un tiro di assi e una presa di mano. Si gioca, si vince e si perde a carte. Poi si ricomincia di nuovo. Arriva il Presidente Bartolomeo Crosetti e, dopo aver tessuto le lodi di sua moglie Maria, la vera «mente operativa che tutto sovrintende», mi spiega che nel ’95 un incendio vide bruciare alcuni spazi della bocciofila. Nessuna paura: anche allora si misero a lavorare e, con qualche aiuto, ricostruirono la sede. Ecco la Ponchielli. Alto tasso di contenuto sociale. Può essere una bocciofila così folk?
BOCCIOFILA LA FAMIGLIARE
La bocciofila Famigliare è sulle rive del Po, ma gli amanti dei film possono immaginare di essere sulle rive del Mississippi. Per gli altri invece, è sufficiente guardarsi attorno e godersi l’acqua che scorre e gli stormi sul fiume per dimenticarsi di essere in città. Il cortile infestato di piante, erbacce, fiori, rampicanti, arbusti, invita ad un dimenticato dolce far niente. Solo i superficiali confondono questa rilassatezza con una trascuratezza: alla Famigliare ci si rilassa.
A pranzo è frequentata da nerboruti in tenuta da lavoro e virili tavolate alcoliche. Dopo aver gustato la disponibilità dei gestori e il vino senza fronzoli, uscirete barcollanti canticchiando mestamente:
“Big wheels keep on turning /Carry me home to see my kin /Singing songs about the Southland /I miss Alabamy once again/…. …. …./Sweet home Alabama /Where the skies are so blue /Sweet Home Alabama/ …. ….”
P.S Portate il golfinetto che c’è umidità.